Scambio di Coppia
Il mio nuovo posto di lavoro, “escort di


13.02.2025 |
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"La voce della Signora rimbombò..."
Erano già passati sei mesi da quando avevo perso il lavoro.Giovanni, il proprietario dell'hotel, mi aveva scoperto in uno sgabuzzino mentre mi scopavo sua moglie.
Quella signora m’aveva ossessionato per settimane.
L’idea di farsi scopare da un maschione di quasi quarant’anni l’aveva trasformata in una vera e propria puttana.
Era sempre quanto sei alto Mirko, che bei occhi hai, ma chissà quante ragazzine o signore ti avranno fatto e ti fanno il filo.
Poi un giorno, in pausa pranzo, entro in magazzino e la trovo a cosce aperte con le dita nella fica e m'implorava di sbatterla con forza.
Vista la situazione, sarei stato un coglione se rifiutavo e con il rischio che mi avrebbe sputtanato, che vedendola nuda non ero stato capace di soddisfarla e sicuramente ero gay .
Mi sono fatto coraggio anche visto eravamo in magazzino e poteva succedere che entrasse qualcuno all'improvviso visto che la porta non era chiusa a chiave.
“Lei mi diceva ripeteva, ti desidero sin dal primo momento che ti ho visto sei arrivato a lavorare da noi, mio marito con quello stuzzicadenti non mi ha mai fatto godere e mai fatta venire” Incomincio ad accarezzarmi il cazzo senza perdere tempo e lo prende in bocca affinché e durissimo, la faccio appoggiare con le mani alla parete ed ho incominciato infilarle il cazzo tutto dentro da figa già bagnata e martellarla come se volessi sfondare il muro, lei aveva iniziato a gridare come un’assatanata e m’aveva squirtato sul cazzo mentre la penetravo”.
Giovanni era entrato proprio in quel momento e aveva dato di matto.
Mi aveva buttato fuori dal magazzino ancora nudo, con tutti i ventuno centimetri in erezione.
“Sei licenziato”. Mi aveva urlato davanti a sua moglie, poi incredulo e incosciente di quanto era appena successo, sono tornato indietro a prendermi i vestiti e vestirmi, sento con te regoliamo i conti dopo zoccola.
Mi arrangiavo come potevo, l’affitto non lo pagavo in quanto i soldi erano pochi, ma da vero porco rifilavo dei gran sorrisoni alle vicine di casa , che nella speranza di farselo mettere in mano, mi riempivano di dolci e torte.
“Quello stile di vita cominciava a diventare veramente insostenibile, senza un occupazione fissa e pochi soldi in tasca, ma la voglia di non fare un cazzo prevaleva sempre dentro di me, rimandavo di giorno in giorno il momento in cui mi sarei messo a cercare un’occupazione.
Il punto di svolta arrivò quando la receptionist non mi fece più entrare in palestra dove frequentavo”. “Fuori pioveva a dirotto, sento Mirko
aspetta un momento”. Mi disse non appena mi vide varcare la porta degli spogliatoi. “Sei in ritardo di quattro mensilità, non possiamo più concederti l'ingresso all'interno”.
Provai a sbattere gli occhioni, facendoli sorrisini ammalianti mentre discutevamo, arrivai persino a sistemarmi il cazzo davanti a lei per suggerirle l’esigenza di tenermi vicino a sé, ma quella puttana di receptionist fu irremovibile.
“Mi dispiace. Non dipende da me”. Provò a scusarsi. “Sai bene che se potessi chiuderei entrambi gli occhi …”.
Non mi ero mai sentito così frustrato. Uscii dalla palestra le metto sotto lo spiovente, aspettando che il temporale diminuisse d’intensità.
All'improvviso una bella donna avvolta in una nuvola di profumo mi si avvicinò. “Fumi?” Mi chiese con un forte accento Milanese mentre mi allungava un pacchetto di Malboro.
“Un’altra zoccola con la figa vogliosa in mezzo alle cosce pensai. “ No grazie, non fumo”. risposi splendido, sollevandomi il cappuccio.
“Molto bene!”. Commentò lei con voce squillante mentre si accendeva una sigaretta.
“Senti”. Proseguì. “Non ho potuto fare a meno di assistere a quella scena incresciosa all'uscita della palestra”.
“Già”. Risposi imbarazzato. “Un disguido, solo un disguido … sistemerò tutto”.
“Certamente”. M’incoraggiò lei.
Poi, dopo una piccola pausa, fece un tiro e liberò nell’aria una grande quantità di fumo.
“La vita in città è così cara per voi ragazzi …” Riprese sospirando. “Anch’io ho un figlio, sai”. Mi disse, facendosi più vicina. “Il denaro alla vostra età è così importante!”. La guardai interrogativo.
“Ascolta”. Aggiunse civettuola. “Si vede che sei un ragazzo in gamba … Un bel ragazzo! Sono sicura che troverai un lavoro!
Ad ogni modo, se ti dovesse servire una mano, io sono la signora Luisella …” semplicemente La Signora Luisella, per quelli come te … Gestisco un’agenzia …”. La sua voce divenne un sussurro. “Un’agenzia particolare”. Specificò.
“Offro servizi a gente sola per cui il denaro non è nulla , i ragazzi che lavorano con me guadagnano davvero molto … anche cinque, quindicimila euro al mese ...”
Poi apri la borsetta, ne estrasse un biglietto da visita e me lo porse. “Pensaci, ti lascio il mio numero”. Concluse.
E s’incamminò sotto la pioggia.
La chiamai quella sera stessa.
“Tanto sto sempre col cazzo in mano”. Pensai. “Mi sfondo qualche milf, tengo il cazzo in allenamento e faccio la bella vita”.
“Sono proprio contenta di sentirti, Mirko”. Mi disse lei. “Fatti trovare domani alle dieci dove ci siamo conosciuti, ti mando una macchina!”.
La notte dormii male. L’idea di farmi pagare per allargare le cosce e sfondare la figa alle milf o vecchie come si dice mi faceva arrapare non poco.
Mi svegliai con largo anticipo, quando arrivai sul luogo dell’appuntamento, trovai parcheggiata una Mercedes.
“Buongiorno”. Mi salutò l’autista.
Era molto magro e vestiva con grande cura. Doveva aver superato i sessanta da un pezzo. Aveva il viso solcato da rughe profonde, i capelli completamente incanutiti e due occhi talmente verdi che mi sembrarono finti.
“Io sono Mimmo”. Mi disse scendendo dalla mercedes, “Ho l’incarico di portarla dalla Signora Luisella”.
Mi aprì la portiera, mi invitò a salire in macchina e mi porse una benda. “Le chiedo la cortesia di voler indossare questa per la riservatezza”.
“Può stare tranquillo”. Mi incitò con gentilezza. “Laura le farà compagnia durante tutto il viaggio”. E indicò una gran fica che mi aspettava sul sedile posteriore.
“Senza fare storie, mi coprii gli occhi e mi accomodai”.
Lungo il tragitto quella gran porca che mi sedeva accanto a me si fece vicina, mi prese la mano e se la portò sul seno.
Aveva due tette grosse e dure che mi risvegliarono immediatamente il cazzo.
“Questo e il test di prova”. Mi disse. “Dobbiamo capire se puoi fare questo lavoro … se hai gli attributi insomma …”.
“Abbassandomi i pantaloni della tuta, strinse la mano sopra al cazzo e cominciò la sua valutazione.
Quando ebbe studiato a sufficienza la dote fece scivolare le dita all’interno delle cosce e me le allargò.
Capii che doveva controllarmi i coglioni perché prese a palparmeli, li posò su un palmo e li fece oscillare, per soppesarli.
“Fin qui tutto bene”. Mi disse. “Ora giudico il gusto”. Si infilò il cazzo in bocca la fino alla gola, iniziò a succhiare fino a farmi sborrare.
L’impulso fu quello di spingerglielo dentro con violenza.
Contrassi con forza i quadricipiti e trattenni il bacino, fino a che lei, finalmente, si staccò dal cazzo e comunicò il suo verdetto.
“Ok”. Mi disse svogliatamente. “Può andare! Ora devi toglierti tutti i vestiti”.
Mentre obbedivo alle sue richieste, la sentivo trafficare dentro la borsetta.
“Adesso ti faccio prendere Kamagra è un eccitante”. Precisò. “Sei giovane e sicuramente non hai bisogno, ma per precauzione!.
La prima regola del lavoro è che la prestazione deve essere SEMPRE garantita. Non esistono fallimenti!”
“Va bene …” Risposi titubante, buttando giù la Pastiglia, pensai che, se il cazzo mi era diventato duro con la moglie di Giorgio, avrei potuto scoparmi senza problemi qualsiasi maiala.
La mercedes rallentò per imboccare l’ingresso di un garage.
Riconobbi il rumore della saracinesca che prima si sollevava e poi si richiudeva dietro di noi.
“Siamo arrivati”. Mi informò Laura. “Puoi scendere dalla macchina e toglierti la benda”.
Le pupille impiegarono alcuni secondi prima di mettere a fuoco tutto che era intorno.
L’ambiente consisteva in un locale industriale. Le mura molto alte tutt’intorno, appena sotto al soffitto, la luce filtrava da piccole finestre poste in alto.
Al centro della stanza, , un grande materasso appoggiato al pavimento, “Benvenuto Mirko”. La voce della Signora rimbombò.
Il rumore dei tacchi sul pavimento si fece sempre più vicino a me.
“Ti chiedo scusa per i modi Bruschi, ma come potrai immaginare, la discrezione sarà tutto nel tuo nuovo mestiere”.
Indossava un abito rosso che lasciava intravedere buona parte del seno, sul lato in uno spacco quasi inguinale.
“Buongiorno”. Risposi, pensando che me la sarei pompata anche su quel pavimento sporco e squallido.
Doveva essere l’effetto del farmaco che Laura m’aveva rifilato.
“La prima prova l'hai ben superata”. Mi informò lei. “Ora però non perdiamo tempo e parliamo subito di affari, del contratto !.
Oggi hai la possibilità di guadagnarti mille euro”.
Mi disse, “Immagino che tu pensi sia una grossa somma”. Proseguì, decifrando la mia espressione sorpresa. “Ma fidati: se dimostrerai tutte le qualità richieste dal contratto, potrai averne molti di più “…
“Gian Luca sarà il tuo istruttore, ti guiderà durante le lezioni della seconda prova, ti insegnerà tutti i segreti e come comportarti, Mi disse la signora Luisella”. Sicuramente l'effetto della pastiglia, sentivo i coglioni gonfi e in cazzo durissimo, Annui” , volevo solo scopare in quel momento
“La signora Luisella continuo dicendo, devi sapere che chi si rivolge a noi è alla ricerca del piacere assoluto”. “Fai molta attenzione, Mirko” la tua soddisfazione non conta … tu sei solo un giocatolo preso il affitto, uno strumento …l’unica cosa che ti devi preoccupare, è che la tua partner del momento si senta appagata”.
“Ho capito …”. Dissi pensando che oscuramente stava caricando troppo la situazione.
“Vediamo come va, come ti comporti”. Continuò lei avvicinandosi al mercedes mi apri la portiera dal lato del l'autista.
“Hai già conosciuto Mimmo. Ti porterà in un hotel , dove ti aspetterà la tua prima cliente, al mio arrivo nella camera mi apri una signora di una certa età, la muscolatura un po cadente come immaginavo guardandola sin dal primo minuto.
“Sei molto bello, Mirko”. Mi disse, puntandomi lo sguardo addosso. E mi disse accomodati di fianco a me sul letto .
“Ma che ca …”. Provai a mordendomi subito la lingua.
Non sapevo come comportarmi. Avevo gli occhi sbarrati. non sarei mai riuscito a fottermi quella vecchia.
La Signora si avvicinò e decifrando l’espressione di stupore sul mio viso, mi sussurrò seria: “È solo lavoro. Mille euro per trenta minuti del tuo tempo”. Disse, esibendo una busta piena di banconote.
“Solo lavoro”. Ripetei a me stesso.
Pensai all’affitto arretrato, all’abbonamento della palestra e mi feci coraggio salendo sul letto vicino a lei.
La vecchia incomincio a baciarmi infilandomi la lingua in bocca e accarezzarmi su tutto il corpo, facendo scivolare le sue mani sul mio cazzo che non si ridrizzava, subito mi feci coraggio, nel fra tempo la vecchia appoggio la sua bocca sulla cappella e incomincio a leccarla ed infilasi tutto il cazzo in bocca e succhiare energicamente, pensando di avere vicino la miglior ragazza ed il cazzo si ridrizzò e diventò durissimo.
“La Vecchia mi incoraggio, dicendomi dai rilassati sei un bel ragazzo, cosi la immaginai molto sensuale , pensando solo che era un lavoro e la vecchia mi stava pagando per provare il mio cazzo e usufruirne di tutti i suoi benefici”:
“Presi coraggio, incoraggiandomi, girandola a pecorina e sfondarla ”.
Il mio cazzo divento durissimo, gli appoggio sulla sula figa liscia e gli spingo tutto dentro il cazzo, mi disse ecco adesso continua e fammi godere, prova ad essere un porco con me .
“Continua cosi con forza”. Continuai con senza pensarci tanto e dando via libera al porco che era in me.
Continuai fino a sborrarle dentro la figa, poi fini di succhiarmi il sesto e pulirmi il cazzo con la sua lingua bollente, alla fine mi disse,
“mmmmmmm e buonissimo … sei stato bravissimo ”. Ripeteva, mentre stringeva la mia cappella tra le labbra.
“Il pomeriggio mi chiama Gian Luca l'istruttore e collaboratore della signora Luisella, mi domando come era andato i mio primo incontro, le dissi io penso bene, la cliente mi ha detto sono stato bravo”, Gian Luca mi disse, sei andato benissimo ci ha chiamato la cliente ed e stata molto soddisfatta. Mi disse ancora, tieniti pronto per dopodomani, la signora Luisella ti avviserà per l'orario e il luogo.
Il giorno dopo mi chiamò e mi disse di farmi trovare alla stazione centrale di Milano verso le 10,30/11,00 vestito elegante in quanto la cliente era una signora molto ricca, che l'orario pattuito per l'incontro con la cliente era di circa 2 ore, l'importo che l'agenzia consigliava era a discrezione della cliente e dalla mie capacita, rispondo ok.
All'indomani mattina partii e mi feci trovare all'orario prefissato alla stazione centrale, mentre scendo dal treno , squilla il telefono era la signora Luisella che mi diceva che dovevo uscire dalla stazione e recarmi vicino alla zona taxi, che era un macchina che mi stava a spettando, mentre scendo le scale vedo un cartello che indica il mio nome Mirko , mi avvicino con un buongiorno le dico sono io Mirko.
Mi fece accomodare il un van con i vetri oscurati dicendomi che mi avrebbe portato in un appartamento in centro, siamo partiti dopo un 20 minuti in mezzo al traffico arrivammo a destinazione, l'autista mi apre la porta del van indicandomi la porta e dove dovevo citofonare, suono il citofono e risponde una signora con una voce squillante dicendomi di prendere l'ascensore e salire al 5 piano, mi avrebbe aspettato sul pianerottolo, arrivai e mi trovai di fronte ai miei occhi una bella signora sui 55/60 anni, molto elegante, mi disse prego mi segua pure le faccio strada.
Un volta dentro il lussuoso appartamento mi fece accomodare sul un divano chiedendomi se gradivo qualcosa da bere , un caffè, acqua o altro, le dissi per il momento niente, si alzo al suo ritorno la vidi con un secchiello, una bottiglia di champagne e due bicchieri, chiedendomi di aprire la bottiglia per favore e versarne due bicchieri che avremo brindato all'incontro e cosi feci.
Neanche il tempo di fare il brindisi che mi dice di seguirla il camera da letto di accomodarmi e incominciare a mettermi in relax che sarebbe ritornata subito. Al ritorno la vidi sin da lontano aveva una camicia da notte in raso e pizzi, si intravedeva tutte le forme del suo corpo, sicuramente essendo una bella donna non sarebbe passata inosservata e avrebbe fatto risuscitare il cazzo anche a un morto. Si avvicino a me ponendomi le mani sulle orecchie mi accosta la sua bocca alla mia e incomincia a baciarmi, la assecondai, dopotutto era una gran bella donna, senza tante seghe mentali mi lasciai trascinare dal momento ed incominciai ad accarezzarle tutto il corpo con un velo di raso trasparente, accarezzandole il seno sodo e capezzoli durissimi, continuo a farle scivolare la mano sulla figa, non feci altro che notare che era già bella che pronta tutta bagnata, mi appoggiai su di lei incomincio a leccarle la figa come se fosse la mia fidanzata, cercando di farle provare il massimo del piacere come mi era stato indicato dalla mia principale signora Luisella.
Sentivo che questa signora si era lasciata andare, stava godendo, ho continuato per un po a leccarla, fino a quando aromi il cazzo mi stava esplodendo da quanto era duro,,,, mi sollevo un po e mi avvicino a lei appoggiandole la punta della cappella sulla figa, con una leggera spinta le infilo un po dentro, sentendola muovere il corpo di piacere e incominciava ad ansimare , non feci altro che , “ spingerle tutto il cazzo dentro e incominciare a pomparla con tutta la mia forza”, lei continuava ad ansimare e godeva ormai in continuazione, la signora mi guardò negli occhi e mi disse Mirko , ragazzo mio c'è l'hai di ferro continua cosi non ti fermare, incoraggiato dalla cliente volevo spingerle anche i coglioni dentro, continuai per un po a pomparla con il massimo delle mie forze fino a quando sentii un urlo e la cliente diceva Godoooooooo dai ancora piu forte , spingi più forte non ti fermare sto Godendoooooooo, feci altro che continuare ancora un po e poi togliere il cazzo da dentro la figa e sborrale sull'ombelico, lei mi disse, Mirko ragazzo mio, non vorrai mica buttare tutta quella buona cremina, vienimi vicino e lo prese in bocca, succhiando fino all'ultima goccia, alla fine dicendomi mmmmmmmmmmmmmm ha un buon sapore la tua cremina.
“Alla fine la cliente mi indico il bagno dove potevo rinfrescarmi, rientrai nel soggiorno dove mi aspettava la cliente ancora mezza nuda, la voglia era di star li e scoparmela ancora una volta anche senza farmi pagare, ma dovevo rispettare gli accordi e non osai neanche un po a fare gli avance alla cliente, mi pose una busta in mano ed io la misi nello zainetto senza neanche guardare dentro, salutai la cliente e mi disse c'è già l'autista che la porterà in stazione centrale”.... Arrivai in stazione in attesa del treno per Como la curiosità di guardare dentro la busta era tanta, apro lo zainetto prendo la busta la apro, con una grande sorpresa vedo che all'interno erano diverse banconote ed essendo vicino ai binari non guardai esattamente l'importo, lo feci più tardi sul treno, vedendo che all'inizio erano 3 banconote da 500 euro e già notavo che erano diverse di 200, alla fine contai erano 5000 euro, dissi a me stesso bravo Mirko, ecco finalmente un lavoro, “ una lavoro che rende, per due ore di piacere 5000 euro”
“In agenzia la signora Luisella era contentissima del mio comportamento riservato e le referenze rilasciavano le clienti che incontravo, questo mio lavoro di accompagnatore per signore continuò, incontrando altre e tante signore benestanti vogliose e tante bagasce assatanate di essere sfondate e godere, mi chiedevano di tutto per farle urlare e godere fino all'impossibile.
Nel frattempo trovai la fidanzata alla qui non dissi molto del mio lavoro del momento e non feci più incontri per un po di tempo, riprendendo solo dopo la fine della nostra relazione.
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